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La canzone teatrale di Piero Ciampi

In un’epoca in cui la sostanza prevaleva sulla forma, e l’immagine non era tutto, ai cantautori si chiedevano significati, e i meno stimati erano i più poveri di contenuti.

Sinossi

Nel libro si analizzano i versi di  quello che Gino Paoli in queste pagine ha riconosciuto all’interno della scuola cantautorale essere “più poeta di tutti noi”. Oltre a Gino Paoli, compaiono importanti contributi di Enrico De Angelis, Gian Piero Alloisio, Nada, Giuseppe De Grassi, Gianmaria Testa, Max Manfredi, Pino Pavone e il compianto Arnaldo Bagnasco. Ciampi è stato certamente un innovatore. Ha inventato un nuovo modo di versificare, imbrigliando la musica che lo accompagnava, o meglio cercava di affiancarlo, con termini e figure inusuali anche per una nuova forma di canzone d’autore che lui contribuì a creare. Non c’è una volontà di esaltare le metafore di Ciampi descrivendo i suoi eccessi. Non c’è l’esigenza di giustificare gli eccessi di Ciampi presentando le sue metafore. C’è la necessità, viva e puntuale, di approfondire l’aspetto letterario che riguardava l’artista allora e che ci riguarda oggi, e collegarlo con un’ipotesi di contiguità teatrale.

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dettagli

Informazioni aggiuntive

Peso 230 g
Autore

Eugenio Ripepi

Formato

A5

Pagine

122 b/n

Autore

Eugenio Ripepi
Eugenio Ripepi ha conseguito un diploma di attore di prosa presso la Scuola del Teatro Stabile del Veneto, una laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo, una laurea specialistica in Scienze dello Spettacolo, ed è dottore di ricerca in Arti, Spettacolo e Nuove Tecnologie all’Università di Genova, cultore della materia di Storia del Teatro.