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Tre racconti

Sulla vita del Comandante Oceanico Capitano di lungo corso Giovanni Ansaldi da Porto Maurizio e sulle ansie e sofferenze di Laurettina sua moglie e delle sue tre figlie, tutti sempre condizionati dall’incombere immane della presenza del loro grande Amico – Nemico il Mare.

Sinossi

Enrico Berio nato a Imperia nel 1922, si trasferisce giovanissimo con la famiglia a Cuneo, che considera la sua seconda patria, dove compie il corso degli studi sino al liceo e intraprende le prime esperienze giornalistiche e letterarie. Laureatosi in giurisprudenza a Torino, ritorna in Riviera nel 1949 come dirigente dell’Archivio di Stato di Imperia. Oltre al costante e fedele impegno nel Movimento Federalista Europeo che lo porta, negli anni ’70 a pubblicare il periodico bilingue «Alpazur», in tutti questi anni ha dato alle stampe diversi romanzi, libri per ragazzi e testi divulgativi (Grano nel deserto, 1958 – Nella gabbia del Vanone, 1963 – I marziani a Borgo Prino, 1969 – Le barche nel cielo, 1976 – Piccola storia di Arturino Bergerello, 1978 – La cornucopia della Dea Matuta, 1985).  Si è pure dedicato al teatro dialettale scrivendo vari testi: in piemontese, in sanremasco e in genovese. Nel campo storico-archivistico sono infine da ricordare Cronache di Portoneglia, pubblicato dalla Sagep di Genova nel 1983 a cura del Comune per il 60° anniversario della nascita di Imperia; Siamo tutti ciantafurche sulle rivalità tra i rioni imperiesi, ed. Cav. Dominici, Imperia, 1987. Nel frattempo ha continuato e continua ancora il suo impegno per accomunare Costa Azzurra, Riviera dei Fiori e Valli Cuneesi.

dettagli

Informazioni aggiuntive

Peso 230 g
Autore

Enrico Berio

Formato

A5

Pagine

132 b/n

Autore

Enrico Berio
Enrico Berio nato a Porto Maurizio (ora Imperia)nel 1922, si trasferisce giovanissimo con la famiglia a Cuneo, che considera la sua seconda patria avendovi trascorso tutti gli anni della fanciullezza e della gioventù. Compie il corso degli studi sino al liceo e intraprende le prime esperienze giornalistiche e letterarie come redattore di numeri unici (Cento anni fa) e di giornali locali (Sentinella d'Italia, La Vedetta) nonché come primo direttore del settimanale satirico «Il Barbaroux», da lui fondato con la collaborazione del poeta Gino Giordanengo e dei pittori Oscar Giacchi e Nino Marabotto e stampato dalla tipografia del comm. Giuseppe Ghibaudo allora agli inizi della sua prospera attività.